Populonia - Porto di Baratti
Il promontorio di Populonia è indiscutibilmente uno dei luoghi più suggestivi e incantevoli della Costa Etrusca. La presenza dell’uomo sin dall’inizio dei tempi ne rappresenta una prova inconfutabile. Sul litorale sabbioso, che dal Golfo di Baratti si estende fino al Comune di San Vincenzo, si insediarono alcuni piccoli villaggi già all’Età del Bronzo (XII – X sec. a.C.). E durante l’Età del Ferro alcuni villanoviani costruirono, nella zona chiamata Poggio del Telegrafo, le loro capanne di argilla dalla forma ovale.
Anche agli Etruschi non sfuggì la straordinaria bellezza di questa località. Circa settecento anni dopo dalla presenza Villanoviana, in un’epoca dove la cultura Etrusca era stata influenzata da quella Romana, a poca distanza da quel primo insediamento venne costruito un grande santuario dedicato alla dea della bellezza Venere.
Le origini
Il nome Populonia deriva dalla parola etrusca Pupluna. che indica i simboli di fertilità e prosperità. Questo termine potrebbe derivare da Puple, ovvero “germoglio” ed è da collegarsi al dio Fufluns, il Dionisio degli Etruschi. Ciò che è sicuro, osservando la fitta e rigogliosa vegetazione delle sue pendici, che questa terra seppe sempre soddisfare in abbondanza i bisogni espressi dall’uomo.
Ricche di metalli nobili (rame, piombo, argento), i vari popoli che qui si susseguirono si specializzarono nella loro estrazione e nella lavorazione siderurgica nei forni situati a Baratti. Dal VIII sec. a.C. agli inizi del VI sec. a.C., arco temporale definito come periodo “orientalizzante” della cultura Etrusca, tali materie arricchirono cospicuamente questo popolo ed il Golfo di Baratti “diventò un crocevia mediterraneo strategico, un terminale di commerci e traffici marittimi, porto sicuro nelle rotte tirreniche”.
Osservando i reperti recuperati dalle tombe di quell’epoca, possiamo facilmente notare gli alti livelli di benessere raggiunti dalla civiltà Etrusca. Entrati in contatto con le città della Grecia classica di Rodi, Mileto e Corinto riportarono sulle loro terre gioielli, ceramiche, e oggetti preziosi in oro e argento di rara bellezza.
Il II e il I sec. a.C. rappresentarono i momenti di maggior produzione metallurgica delle industrie siderurgiche di Baratti, incaricate di rifornire il ferro alla flotta di Publio Scipione prima della spedizione contro Cartagine. Ed il porto di Baratti, venne adoperato da Roma come base strategica del suo potere nel Mar Tirreno.
La città di Populonia, dopo secoli di splendore e di gloria, cadde in disgrazia quando, come altre città ribelli, scelse di allearsi con i populares contro Lucio Cornelio Silla. Questa scelta causò nell’80 a.C. un feroce attacco romano, dal quale la città non fu più capace di risorgere.
I secoli che seguirono furono contraddistinti da invasioni e saccheggi.
Negli anni quaranta del secolo XI alcuni eremiti benedettini iniziarono a costruire il monastero di San Quirico. E dopo l’anno mille i conti della Gherardesca fondarono (1022) il monastero di San Giustiniano di Falesia, i cui abati avevano il compito di controllare gli approdi di Falesia e di Piombino.
Le massicce mura dell’attuale borgo risalgono al XV secolo, quando la famiglia degli Appiani del Principato di Piombino decise di promuovere un nuovo sviluppo dell’antico luogo.