Il Parco archeologico di Baratti e Populonia
Il Promontorio di Populonia fu abitato dall’uomo già all’alba della sua storia. Culture, lingue, tradizioni e forme artistiche si sono succedute e intrecciate, millennio dopo millennio, offrendo in dono al nostro territorio un favoloso e unico patrimonio storico.
Il paziente lavoro di scavo degli archeologi ha riportato alla luce reperti arcaici, grazie ai quali possiamo oggi rivivere come doveva essere la vita secoli e secoli fa.
Il pioniere degli scavi archeologici del Parco Archeologico di Baratti e Populonia fu Isidoro Falchi. Durante una visita a Baratti nel 1889, a quel tempo sommerso dai detriti ferrosi lasciati lì fin dall’epoca antica, egli ebbe la fortuna di scoprire una pietra lavorata direttamente dagli Etruschi. Successivamente, nell’anno 1903, l’archeologo Angelo Pasqui, sotto la direzione di Luigi Adriano Milani – Direttore del Museo Archeologico Fiorentino, avviò una campagna di scavi sistematici che riportarono in superficie la necropoli monumentale di San Cerbone.
Oggi l’area è gestita dalla Società Parchi Val di Cornia, una società costituita, nel 1993, dai Comuni di San Vincenzo, Sassetta, Suvereto, Piombino, Campiglia M.ma e da alcuni soci privati.
I punti di accesso al Parco Archeologico sono due. Il primo è situato nell’area del vecchio podere di San Cerbone, ed è il punto di partenza per visitare la grande necropoli di San Cerbone e per accedere ai percorsi storico – naturalistici chiamati la Via del Ferro e la Via delle Cave. Il secondo punto di accesso si trova sulle pendici del Poggio del Telegrafo a non molta distanza dal Castello di Populonia, e da lì inizia la visita all’acropoli della città antica.
Percorsi Trekking
I percorsi trekking studiati per gli amanti delle passeggiate nella natura e gli appassionati di archeologia sono invece:
- la Via del Ferro, un sentiero che, attraversando un’incantevole foresta di querce e di sughere, vi permetterà di osservare gli antichi insediamenti industriali di Populonia fino a raggiungere la tomba dei frammenti italo – corinzi;
- la Via delle Cave, una camminata che, spingendosi oltre la prateria del Campo dell’Arpia, vi condurrà fino alle cave etrusche di calcarenite da dove proveniva la pietra panchina utilizzata per la costruzione di Pupluna, l’antica Populonia;
- la Via della Romanella, un sentiero che ripercorre quella che fu l’originaria strada etrusco – romana che collegava l’area industriale e la necropoli di Baratti all’acropoli di Populonia.
- la Via del Monastero, consigliata soprattutto nel periodo primaverile – estivo, poiché, oltre ad offrire la possibilità di ammirare le rovine del monastero di San Quirico, consente di accedere, tramite altri stradelli attigui, alle mirabili spiagge a ridosso del Promontorio di Populonia.
Museo del Castello di Populonia
Dopo aver osservato questi suggestivi paesaggi, la curiosità di comprendere ancora più da vicino gli usi e i costumi etruschi vi spingerà a visitare il museo del Castello di Populonia. Dove potrete ammirare la collezione Gasparri composta da gioielli, ceramiche e altri oggetti della vita quotidiana di questo straordinario popolo.